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27 Gennaio 2025 – Giornata della Memoria

27 GENNAIO 2025 – GIORNATA DELLA MEMORIA

 
In un momento storico in cui razzismo, fascismo e suprematismo prendono campo in tutto il pianeta, vivere, ricordare e celebrare la 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 diviene quanto mai importante.
 
Anche quest’anno moltissimi Circoli Arci e Case del Popolo stanno organizzando iniziative e rassegne per non dimenticare l’𝐨𝐫𝐫𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐥𝐨𝐜𝐚𝐮𝐬𝐭𝐨 e per affermare i valori dell’antifascismo, della pace, della libertà e dei diritti umani.
 
Per l’occasione, come ARCI Firenze e ANPI Firenze, abbiamo deciso di organizzare una serata culturale a ingresso gratuito al 𝐁𝐫𝐢𝐥𝐥𝐚𝐧𝐭𝐞 – 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐓𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨 𝐋𝐢𝐩𝐩𝐢 (via Pietro Fanfani 16, Firenze), per ricordare una delle tante tragedie sottaciute dell’odio nazista: il 𝐏𝐨𝐫𝐫𝐚𝐣𝐦𝐨𝐬 o “grande divoramento”, lo sterminio delle popolazioni romanì (Rom, Sinti, Manush, Kalé) da parte della Germania hitleriana durante la seconda guerra mondiale, un genocidio di oltre 500.000 persone.
 
Lo faremo attraverso un bellissimo spettacolo teatrale, 𝐒𝐮𝐢𝐭𝐞 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐞̀, a cura della compagnia 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐓𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨, tratto da alcuni racconti inediti di Massimiliano Scudeletti, adattati e messi in scena da Alessandro Varrucciu.
𝐴𝑙 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑠𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎̀ 𝑢𝑛 𝑑𝑖𝑎𝑙𝑜𝑔𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑒 𝑙’𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑒.
 
Programma
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Lunedì 27.01.25, ore 21.15
Brillante – Nuovo Teatro Lippi

Suite Romanè

Diremare Teatro
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di Massimiliano Scudeletti
con Alessandro Varrucciu e Maurizio Speciale
musiche di Maurizio Speciale
adattamento e regia di Alessandro Varrucciu
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Ingresso gratuito
Una premessa necessaria
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Come raccontare un popolo che non ha la parola scritta se non con un racconto destinato a essere solo recitato?

Come non cadere nell’inciampo dei pregiudizi o evitare le pozze dei luoghi comuni quando oggi anche i termini esatti, “genocidio”, per esempio, vengono pesati con un bilancino miope e impietoso?

Gli ultimi degli ultimi, quelli che nemmeno i nazisti sono riusciti a far tollerare. Gli esclusi da tutto, da sempre. Nel 1850 gli ultimi schiavi d’Europa, venduti in Romania da clero e nobili. Gli stessi che oggi sono oggetto di un referendum sempre in Romania perché non possano essere chiamati con il loro nome rom ma tigan così da non confondere i nuovi membri dell’Unione con i più detestati.

Già, quelli violati anche nel nome di zingari, in tutte le sue declinazioni: zingari, tigan appunto, gipsy, zigeneur che non sono altro che eteronimi, ovvero il nome che gli altri ti danno.

Pensate a chiamare oggi una persona di colore negro. Anche il più razzista tenderebbe a farlo con difficoltà. Invece, non nelle chiacchere ma sulle pagine dei giornali troviamo ancora quella parola perché la violazione continua. Continua il mito fatto di luoghi comuni che vengono dai secoli scorsi e proseguono imperterriti nella modernità: gli zingari nomadi come se chiamassimo nomadi tutti coloro che sfuggono dalle guerre, dalla povertà o che vengono scacciati dalle terre che hanno abitato per anni. Gli zingari provenienti dall’Egitto e altrettanto versati nelle arti misteriose di un paese esotico: la chiromanzia e la superstizione; quelli che non si vogliono integrare, che prendono le cose agli italiani mentre tendiamo a non vedere quanti usano quel popolo, per guadagno o propaganda politica.

Nessuno può o vuole nascondere i problemi legati a una integrazione mai avvenuta e forse neppure mai voluta da alcuni – Firenze lo sa bene -, ma l’allarme sociale sfruttato cinicamente verso un popolo intero grida è indegno di un paese civile.

Abbiamo cercato parole diverse: di racconto fantasy, di fiction storica e di ricordi personali. Racconti fuori dalle strade battute perché anche fili di colori diversi magari possono ricostruire la trama dell’ordito.

C’è sempre un buco nero quando si parla di memoria e di genocidio, una nota a piè di pagina mai citata, tralasciata, dimenticata: il massacro di 500.000 rom e sinti che viene chiamato Porrajmos o Samudaripen. Ma tutta la storia del popolo rom e sinti rimane da sempre nell’oscurità.

Suite Romané tenta di raccontarne una minuscola parte da angolazioni diverse. Il lavoro, la “Suite”, infatti, è il risultato dell’adattamento di tre diversi racconti dello scrittore Massimiliano Scudeletti:

  • Ceneri di un racconto fantasy
  • Le lacrime amare di Rita Hayworth
  • Mama era la regina del circo. Papa era il re dei clowns

Questi racconti tra il 2019 e il 2022 hanno ricevuto premi e riconoscimenti dall’UCRI (Unione delle comunità Romanès in Italia) e dall’Associazione Them Romano Onlus (Centro Culturale Romanó) Romani Union Internazionale (Italia).

Lo spettacolo ha debuttato il 6 giugno 2023 all’SMS di Peretola.

𝘚𝘢𝘭𝘶𝘵𝘢𝘮𝘮𝘰 𝘪 𝘧𝘪𝘶𝘮𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭 𝘱𝘪𝘰𝘮𝘣𝘰, 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘪𝘯𝘦 𝘴𝘤𝘢𝘷𝘢𝘵𝘦 𝘦 𝘭𝘦 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘦 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦. 𝘓𝘢 𝘵𝘳𝘪𝘴𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘴𝘪 𝘴𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘴𝘶 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘮𝘶𝘰𝘳𝘦. 𝘈𝘷𝘦𝘷𝘰 𝘨𝘪𝘢̀ 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘮𝘪𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦, 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘱𝘱𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘶𝘰𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘤𝘢𝘳𝘳𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘨𝘪𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘭𝘢𝘻𝘻𝘰. 𝘌𝘳𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘨𝘪𝘢̀ 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢…

Da “Ceneri di un racconto Fantasy”, di Massimiliano Scudeletti.

 
Informazioni e prenotazioni
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brillantenuovoteatrolippi@gmail.com
 
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