“C’è chi offre un palcoscenico a chi finanzia lager, e chi invece ascolta chi nei lager ci finisce”. Venerdì 25 febbraio alle ore 17.00, presso la sala Dino Campana della Biblioteca delle Oblate di Firenze, si terrà un incontro organizzato da Mediterranea Firenze dedicato a dar voce ai migranti libici in occasione dell’inopportuna presenza di Marco Minniti all’Incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo che si terrà a Firenze tra il 23 e il 27 febbraio.
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Minniti, nella veste di Ministro degli Interni, è stato infatti il promotore del Memorandum Italia-Libia del 2 febbraio 2017, la cui applicazione ha consegnato da quel giorno ai lager libici circa 82.000 persone, destinandoli a detenzione arbitraria, tortura, trattamenti crudeli, inumani e degradanti. Oltre al Memorandum Italia-Libia, recentemente rifinanziato dal governo italiano, l’allora ministro Minniti, sempre nel 2017, è stato l’ideatore del cosiddetto Codice di Condotta per le ONG impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti”. Tale codice che non manteneva alcuna distinzione tra le attività di polizia e repressione delle organizzazioni criminali e l’azione umanitaria delle ONG, si poneva di fatto in contrasto con il diritto internazionale marittimo in materia di obblighi di soccorso in mare essendo finalizzato non a regolare bensì a contrastare in ogni modo l’operato di chi, in assenza di piani di soccorso messi in atto dai poteri pubblici, si prodigava per salvare vite umane nel Mediterraneo.
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Minniti, nella veste di Ministro degli Interni, è stato infatti il promotore del Memorandum Italia-Libia del 2 febbraio 2017, la cui applicazione ha consegnato da quel giorno ai lager libici circa 82.000 persone, destinandoli a detenzione arbitraria, tortura, trattamenti crudeli, inumani e degradanti. Oltre al Memorandum Italia-Libia, recentemente rifinanziato dal governo italiano, l’allora ministro Minniti, sempre nel 2017, è stato l’ideatore del cosiddetto Codice di Condotta per le ONG impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti”. Tale codice che non manteneva alcuna distinzione tra le attività di polizia e repressione delle organizzazioni criminali e l’azione umanitaria delle ONG, si poneva di fatto in contrasto con il diritto internazionale marittimo in materia di obblighi di soccorso in mare essendo finalizzato non a regolare bensì a contrastare in ogni modo l’operato di chi, in assenza di piani di soccorso messi in atto dai poteri pubblici, si prodigava per salvare vite umane nel Mediterraneo.
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La frontiera di pace si costruisce dal punto di vista degli ultimi non dei potenti.
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Partecipano all’incontro:
– Angela Caponnetto / Reporter
– Stefano Zecchi / Comitato scientifico Fondazione “Ernesto Balducci”
– Pierluigi Caramelli / comunità dell’Isolotto
– Duccio Facchini / Altreconomia
– Don Alessandro Santoro / Comunità delle Piagge
– Marzia Frediani / Arci Firenze
– Sandra Carpilapi – Rete antirazzista Firenze
– Don Andrea Bigalli / Libera Toscana
– Sandra Gesualdi / Fondazione Don Milani
Coordina: Luca Casarini – Capomissione Mediterranea
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Qui potete trovare alcune informazioni sull’iniziativa: https://facebook.com/events/s/voce-ai-refugees-in-libya/648677242855048/